di Redazione OAR
Interventi a diversa scala, tutti conclusi nell’ultimo biennio. Dalla rigenerazione urbana nel quartiere romano di Pietralata – tra abitazioni, mercato rionale, servizi e spazi pubblici – alla realizzazione di un asilo nido in un nuovo quartiere di Dubai, fino alla progettazione di due ville in provincia di Savona, tra spunti contemporanei e tradizione rurale dell’architettura locale. Ma anche la costruzione di nuove residenze a Roma e provincia, oltre a diversi esempi di ristrutturazione e ampliamento.
Prosegue il percorso tra i lavori degli studi di architettura romani che hanno partecipato alla CALL lanciata dall’OAR con l’obiettivo di conoscere – e far conoscere – il lavoro svolto dai professionisti attivi sul territorio e iscritti all’Ordine di Roma e provincia, chiedendo loro di segnalare opere realizzate nel periodo 2018-2019, illustrandole attraverso testi e immagini.
Si tratta, in questo caso, del quinto articolo di una serie che ha raccolto le segnalazioni ricevute negli ultimi mesi e che rappresenta uno spaccato sui progetti realizzati dagli architetti iscritti all’Ordine di Roma. Di seguito verranno presentati altri otto interventi.
Rigenerazione Urbana a Pietralata (Roma)
Progettisti: Ettore Pellegrini – Bioedil Progetti
Il complesso composto da edifici residenziali, studentato, mercato rionale, servizi e spazi pubblici, è stato realizzato con il Prusst (programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio) Asse Tiburtino dopo la demolizione di edifici fatiscenti. Il mix funzionale prodotto, assieme all’innesto di un’edilizia tecnologicamente avanzata ha creato un vero e proprio «pezzo di città» moderno e riconoscibile. Nuovi spazi dedicati allo studio, allo sport e alla socializzazione, con l’apporto rivitalizzante di una popolazione rinnovata, stanno rappresentando una riuscita occasione di rigenerazione urbana e sociale.
L’obiettivo è quello di produrre un’inversione di tendenza che riporti investimenti all’interno della città consolidata evitando così ulteriore e indiscriminato consumo di suolo.
Akoya Nursery School (Dubai)
Progettista: Studio Costa Architecture
Akoya Nursery School è un asilo nido realizzato nel 2019 in un nuovo quartiere di Dubai. Il design è stato sviluppato per creare un luogo di integrazione e conoscenza, dove tutti gli spazi sono a misura di bambino per poter crescere in sinergia con la natura. Il suo disegno riflette i più avanzati metodi educativi: è stato riconosciuto come miglior edificio scolastico del Middle East e premiato con il Design Middle East Awards 2019.
L’edificio appare sospeso attorno alla corte centrale ribassata, luogo di apprendimento, incontro e di gioco, al cui centro si erge un grande albero, fulcro del progetto e simbolo di conoscenza e crescita. Come in una casa, i bambini crescono in un ambiente protetto dove ogni dettaglio è pensato e progettato per loro. I servizi sono racchiusi in volumi colorati e tutti gli spazi di attività scolastica sono in continuità visiva con il playground centrale. Concepita come un’oasi, la scuola ha un microclima autonomo grazie ad una grande tettoia e ad una struttura ombreggiante che protegge la corte dal sole, rendendola accessibile anche nei mesi più caldi.
A.42 – Edificio residenziale a Ladispoli (Roma)
Progettisti: Nicola Moschetta, Valerio Moschetta, Ilaria Civitelli, Marina Cicalini
L’intervento riguarda la progettazione integrale e la direzione dei lavori di un fabbricato residenziale di quattro piani, più un piano interrato, con appartamenti destinati alla commercializzazione. L’obiettivo dei progettisti e della società di costruzioni è stato la realizzazione di un edificio energeticamente efficiente, architettonicamente innovativo e con un alto livello di finitura interna ed esterna.
Il fabbricato, concluso nel 2019, è caratterizzato dall’alternarsi del vetro e del cemento per i parapetti degli ampi terrazzi, di grigliati metallici che hanno la funzione di proteggere il vano scala dall’irraggiamento diretto solare e di aumentare la privacy dei terrazzi; parte delle facciate sono rivestite con gres porcellanato di grande dimensione per ridurre la manutenzione nel tempo. Gli 11 impianti fotovoltaici per un totale di circa 20 KW di potenza installata e gli 11 impianti di solare termico con accumulo, uniti all’alto grado di isolamento termico, rendono le unità immobiliari molto efficienti in termini di consumo energetico e abbattimento delle emissioni di Co2 in atmosfera.
Rifugio caldo – Rocca di Mezzo (L’Aquila)
Progettista: Filippo Bombace
Progetto di ristrutturazione di un’unità immobiliare a carattere residenziale. Una piccola abitazione per i fine settimana sulla neve viene completamente revisionata per il nuovo nucleo familiare, aprendo la spazialità e mettendo in comunicazione la zona notte con quella giorno grazie a delle partizioni scorrevoli in legno. È il legno di larice il protagonista dell’ambientazione, incentrata su arredi su disegno che ritraggono le varie aree funzionali; le uniche deroghe materiche sono costituite dall’intonaco volutamente grezzo e rasposo e da alcuni tappeti ad effetto «cementine» sui toni bianco/nero che oltre ai bagni rivestono la parete testata letto padronale e quella cucina, generando un bel contrasto cromatico con il tono caldo e focoso del larice. L’illuminazione artificiale garantisce il giusto brio luminoso all’abitazione. Infine, un caminetto e l’integrazione di un secondo bagno soddisfano le richieste del committente, che ritrova nella piccola abitazione il «rifugio caldo» richiesto per le veloci fughe dalla città.
Ristrutturazione appartamento al Pigneto (Roma)
Progettista: Elle Architetture – Luigi Longo
Il progetto per questo appartamento nel quartiere Pigneto nasce dall’unione di due unità confinanti con la creazione di un’unica abitazione di circa 140 metri quadri. I committenti, già residenti in una delle due unità, avevano bisogno di implementare lo spazio per le nuove esigenze familiari. La muratura portante, che costituisce l’ossatura di questo edificio dei primi del Novecento, da limite progettuale è diventata fulcro ed elemento di forza del progetto. Portando a vista una parte della stessa, nella zona living, si è scelto di caratterizzare l’intervento attraverso un contrasto tra originario e nuovo: gli stucchi ed i decori del soffitto dialogano con il ferro a vista dei portali strutturali e di alcuni arredi pensati ad hoc. La divisione interna è pensata senza stravolgere troppo l’impianto originale degli appartamenti ma cercando di adattare l’esistente ai bisogni della committenza: bagni più funzionali, zona lavanderia/stenditoio, camere da letto ampie ed un grande ambiente cucina/pranzo.
Due ville a Garlenda (Savona)
Progettisti: Enrico Cerioni, Luigi Morelli
La struttura radiale, il cui fulcro è posizionato a 275 metri a Nord del sito, si apre a Sud generando i setti di cemento armato e l’orditura delle travi lignee del tetto. I solai in cemento armato con armatura bidirezionale incrociata hanno luce massima di 12 metri. Le materie conformano lo spazio dando un significato organico all’architettura. Gli elementi strutturali e funzionali si fondono in una sorta di vibrante sincronia rendendo la fruizione degli spazi un’esperienza emotiva. Le vetrate, i muri a secco in ardesia, i coronamenti di corten, il tetto a falde asimmetriche rivestite in lavagna, le travi di legno a vista inseriscono questa fabbrica nel solco della tradizione rurale dell’architettura ligure. L’intelligenza costruttiva tradizionale si distingue in modo netto per una forte relazione tra forma, costruzione, uso, materia e paesaggio, filtrando e nutrendo il nostro potenziale creativo di nuovi spunti. «La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri», Gustav Mahler.
Edificio abitativo a Tivoli (Roma)
Progettisti: Nooow Architects, Daniele Panci, Karolina Studzinska
Un edificio abitativo per due nuclei familiari in un lotto stretto e lungo con problemi di distacco dai confini. La vista verso la città di Tivoli. Le Cave di Travertino parte del paesaggio circostante. La richiesta di ottenere spazi privati aperti al paesaggio ma racchiusi. L’esposizione. Da ciò nasce l’idea progettuale: un parallelepipedo unico, diviso in mezzeria, ritagliato, ruotato e sovrapposto. Nei ritagli i porticati al piano terra «Luoghi aperti verso il giardino» e i terrazzi al piano primo «Luoghi aperti verso il Paesaggio». L’edificio si presenta con un blocco pieno, bianco e apparentemente ermetico, il tufo disegna le superfici «ritagliate» a rappresentare l’apertura verso il paesaggio circostante. Internamente lo spazio interno si fonde con lo spazio esterno, e le due unità seppur apparentemente simili si distinguono per la diversa conformazione spaziale interna generata da diverse esigenze dei nuclei familiari: un progetto flessibile nella sua rigidità esterna.
Casa di Francesca, ristrutturazione a Monteverde (Roma)
Progettista: Wowarchitettura – Maurizio Vellucci
Casa di Francesca è un appartamento situato nel quartiere Monteverde al quinto piano di una palazzina anni ’60. Ristrutturato e progettato per una giovane coppia che ama vivere la propria casa in modo contemporaneo; le superfici continue, i materiali solidi e la luce naturale sono gli elementi che caratterizzano gli ambienti. L’appartamento si presentava con una distribuzione poco fluida degli spazi, decorati con elementi in stile classico come cornici in gesso, nicchie e specchi antichi. Il progetto ha ridefinito un riassetto leggero degli ambienti attraverso lo spostamento degli ingressi, che ha facilitato la circolazione e dilatato gli spazi. Elementi decorativi come lo specchio e le cornici sul soffitto sono stati conservati; il pavimento preesistente inclinato è stato ripristinato attraverso la sostituzione o il completamento delle parti mancanti. Gli arredi sono stati disegnati per migliorare la lettura dello spazio e per diffondere la luce naturale; il marmo e la pietra naturale sono stati utilizzati e proposti con differenti utilizzi in tutte le stanze della casa. La terrazza posta in continuità con la zona living rappresenta lo spazio più rappresentativo; una stanza all’aperto configurata come romantico giardino all’italiana.
(FN)