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Architettura
20 Marzo 2020

Call OAR, prima carrellata tra i progetti presentati dagli architetti romani

di Redazione OAR

Dalla realizzazione di un centro polifunzionale, nell’ambito dell’ampliamento di un porto commerciale privato tra i più grandi del Brasile, alla riqualificazione di un capannone industriale nella provincia di Roma. Dalla ristrutturazione di un appartamento nel centro capitolino al rinnovo degli arredi di un’area museale presso l’università. E, ancora: il restyling di un meeting center aziendale e l’interior design di un locale.

E’ una sorta di «carrellata» su tipologie di intervento molto diverse quella che emerge da alcuni dei progetti – selezionati tra i primi arrivati in ordine cronologico – raccolti per la Call lanciata dall’OAR (LINK) con l’obiettivo di conoscere – e far conoscere – il lavoro svolto dagli architetti attivi sul territorio e iscritti all’Ordine di Roma, chiedendo loro di segnalare opere significative realizzate nell’ultimo biennio.

L’obiettivo è proprio questo: fare emergere uno spaccato del lavoro di studi e progettisti romani attraverso interventi che spaziano – com’è normale che sia – da progetti alla scala urbana, anche all’estero, alla ristrutturazione di appartamenti in città. E’ anche un modo – in un momento di crisi e di riorganizzazione delle attività di tanti professionisti a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 – di tornare a parlare del lavoro degli architetti e provare a guardare avanti: anche per questo la Call resta aperta, al momento fino a data da destinarsi, per chiunque voglia partecipare.

Dopo il primo articolo sullo studio studio romano selezionato dalla Triennale per The State of the Art of Architecture – dove è esposto il progetto presentato per la Call dell’Ordine (leggi qui) – parte così un piccolo viaggio nelle opere, di ogni dimensione e tipologia, segnalate dai professionisti e realizzate nel periodo 2018-2019. Per farlo utilizzeremo le brevi descrizioni e le immagini che, come richiesto dalla Call, gli stessi studi ci hanno inviato.

Portonave Auditorium Navegantes (Brasile)

Progettisti: Schiavello Architects Office (www.schiavello.it) + Canhadas Bottarelli Arquitetura

Si tratta dell’ampliamento del Porto di Navegantes, della società Portonave da cui prende nome il progetto, proprietaria di uno dei porti commerciali privati più grandi della nazione.

L’obiettivo dei progettisti è stato quello di realizzare un edificio che si ponga come nuovo landmark della zona e che sia aperto anche alla comunità locale. Non è un caso, infatti, che la società abbia avviato una partnership con l’amministrazione pubblica, mirata alla promozione sia di progetti culturali e sociali (promozione della salute, sostegno all’infanzia e agli anziani) e di iniziative ambientali (riqualificazione di parti della città, sensibilizzazione sulle tematiche ecologiche, progetti focalizzati sullo sviluppo sostenibile). Realizzato con processi parametrici e articolato su una superficie di 5.600 mq, l’edificio ricorda la sagoma di una nave, bianca, pronta a prendere il largo e il suo rivestimento allude alla texture del cosiddetto pesce farfalla, appartenente alla famiglia Chaetodontidae e presente, fra l’altro, anche nell’Oceano Atlantico.

Ellemme Arredamenti – Ampliamento Capannone Industriale (Civitavecchia – Roma)

Progettisti: Ercolani Bros (www.ercolanibros.com)

La richiesta era di trasformare ed ampliare un vecchio capannone industriale di circa 500 mq per una società che si occupa di realizzare interni commerciali. E’ stato così diviso l’ampliamento in fasce funzionali, una parte destinata ad uffici ed accoglienza, la parte esistente alla realizzazione dei complementi artigianalmente costruiti, ed infine l’ultima parte all’assemblaggio ed esposizione.

Lo studio ha presentato anche un altro intervento, di interior design in un pub, sempre a Civitavecchia (Roma). Obiettivo della proprietà: far sentire gli avventori in un luogo esclusivo. Realizzato uno spazio accogliente – in cui gustare vino, birra, cucina – dove il colore, assieme al calore, dei materiali ruotano attorno al bancone in pietra, metallo e legno.

Ghella Meeting Center (Roma)

Progettisti: Spaini Architetti Associati (www.spainiaa.com)

L’intervento riguarda la realizzazione di un volume di collegamento tra due edifici esistenti, già oggetto di lavori negli anni, che ospitano la sede aziendale. L’ampliamento di circa 200 mq risolve un problema di fruibilità e offre nuovi spazi per uffici e una sala di rappresentanza mutifunzionale. L’innesto appare come una scatola trasparente incastonata tra i due volumi esistenti; il vetro lo integra nel «progetto nel progetto», al piano terra e in copertura un manto erboso restituisce parte del terreno occupato con le nuove volumetrie. Al piano terra un passaggio di collegamento tra i due edifici fa da distribuzione a tre ambienti per uffici e una sala d’attesa. Al piano superiore è prevista una grande sala con accesso da entrambi gli edifici. La sala è progettata per essere uno spazio multi-funzione, un ambiente a pianta quadrata di circa 11 m di lato libero da pilastri che può essere diviso in due sale più piccole tramite parete a scomparsa. 

La progettazione è avvenuta utilizzando il Bim. In termini di sostenibilità, in questo progetto è stato adottato il protocollo Leed.

Arredi Hall/Reception Must (Università La Sapienza – Roma)

Progettista: Ernesto Maria Giuffrè

Il progetto si inserisce nel più vasto intervento portato avanti dalla Sapienza di risistemazione complessiva del Museo Universitario di Scienze della Terra (Must). L’intervento mirato di progettazione del sistema di arredi zona hall/reception del Museo si pone l’obiettivo di riconfigurare la zona di accesso, ora definita da una rampa pedonale in ferro e lamiera forata, entrando in dialogo con questo elemento al fine di definire un sistema di oggetti in continuità con il nuovo linguaggio progettuale così da creare un sistema unitario. Da qui la scelta di utilizzare la lamiera forata, stesso formato e colore, per definire in modo semi trasparente il fronte del mobile. Il sistema di arredi è composto da due elementi ad L, articolati per formare tavoli e banconi, elementi di seduta, teche espositive, zona libreria e aree protette per la conservazione materiali.

Lo stesso progettista ha presentato anche un progetto di design per un elemento libreria da parete (Libro Verticale), entrato in produzione, liberamente componibile e personalizzabile.

Casa I – Ristrutturazione (Roma)

Progettisti: Alessia Iacovoni, Antonio Alberto Tomao

L’appartamento è situato in uno storico palazzo nel centro di Roma, tra il Colosseo e l’obelisco lateranense. Obiettivo del progetto è stato quello di ampliarne gli spazi, collegandone i singoli ambienti per offrire un’impressione di massima permeabilità. Oggi la zona centrale della casa presenta tre portali: un primo per l’attuale cucina, un secondo e un terzo (gemelli) utilizzati per condurre a salotto e camera da letto. Delimitata da una cornice in legno di rovere, la cucina (su misura) si delinea come ambiente autonomo, ma contiguo all’ingresso. La camera da letto mantiene inalterato il livello di privacy grazie a una porta scorrevole in vetro stampato. Alla ritrovata luminosità degli spazi si aggiunge l’uso di soli materiali naturali: legno di rovere (parquet) e marmi di Carrara e Calacatta (arredi bagno/cucina). La volontà progettuale è stata quella di coniugare le piccole dimensioni del bilocale alla ricca presenza di dettagli architettonici, facendo emergere il carattere minimalista e ricercato dell’abitazione.

(FN)

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