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Architettura
27 Febbraio 2020

Call OAR: lo studio romano selezionato dalla Triennale per The State of the Art of Architecture

Di Redazione OAR

Una struttura temporanea nella corte di un’antica certosa, l’inserimento di un portico nell’ambito di una riqualificazione in area rurale, la ristrutturazione di un appartamento privato in un edificio monumentale, anche con la creazione di spazi espositivi. Sono alcuni dei progetti – realizzati o in corso di realizzazione – di Supervoid, lo studio romano selezionato dalla Triennale di Milano per The State of Art of Architecture, mostra in programma fino al prossimo 29 marzo che si concentra sulle nuove generazioni di architetti, a livello internazionale, per capire quali siano le linee di sviluppo e le direzioni future dell’attività progettuale.

Benjamin Gallegos Gabilondo e Marco Provinciali sono i due architetti – entrambi trentunenni – che si sono conosciuti durante gli studi universitari (allo Iuav) e, nel 2016, hanno fondato il proprio studio con base nella Capitale. Quella di Supervoid è stata una delle adesioni ricevute per la Call lanciata dall’OAR (LINK) con l’obiettivo di conoscere – e far conoscere – il lavoro svolto dai progettisti attivi sul territorio capitolino e iscritti all’Ordine di Roma, chiedendo loro di segnalare opere significative realizzate nell’ultimo biennio.

Il progetto presentato per la Call OAR

Il contributo inviato dallo studio per la Call OAR riguarda un’opera inserita anche nel “pacchetto” selezionato dalla Triennale: Garden Pavilion, realizzato nel 2018 presso la Certosa di Pontignano (Siena). Si tratta di una struttura temporanea costruita all’interno di una costruzione situata nella campagna senese risalente al XIII secolo. Un padiglione – con struttura metallica derivante da un piano quadrato di 12 x 12 metri, formato da moduli triangolari – che riempie un quarto del chiostro d’ingresso, una delle quattro corti attorno alle quali è articolato il complesso. Due moduli sono stati rimossi per fare spazio all’antico pozzo al centro del chiostro e a un cipresso al centro del padiglione.

«Ogni nostro progetto – spiegano Gallegos Gabilondo e Provinciali – parte dallo studio del contesto e dalla riflessione sullo spazio, rifiutando posizioni a priori. E’ sempre necessario realizzare una mediazione tra luogo ed esigenze di varia natura – dalle richieste del cliente ai parametri economici cui attenersi -: lo spazio che rimane è quello dell’architettura. Il progetto si risolve sempre nella tensione tra una lettura del contesto in cui si opera, non solo fisico o storico ma anche disciplinare, e la volontà di utilizzare linguaggi, approcci, forme e soluzioni propri della pratica contemporanea. Spesso i nostri interventi sono realizzati in contesti storici, ma parlano un linguaggio proprio».

Le altre opere in mostra alla Triennale

La partecipazione alla Triennale, per i due soci dello studio romano, «è stata un’occasione per riflettere su quello che facciamo e progettiamo, oltre che per confrontarci con pratiche molto diverse in una panoramica internazionale ad ampio raggio». Tre i progetti presentati per The State of Art of Architecture, che nel breve testo di introduzione del contributo vengono connessi idealmente così: «Tre modelli di design costruiti e non costruiti, che trasmettono senso di desiderio e aspettativa, integrati da tre fotografie dello stesso progetto o luogo. Le fotografie offrono, diversamente dai modelli che sono una proiezione assoluta della volontà del designer, un’interpretazione del progetto che parte dalla sua realtà, rivelando il non pianificato e inaspettato».

Oltre al Garden Pavillon, tra i progetti presentati per la mostra a Milano c’è la ristrutturazione di un appartamento nel Palazzo Doria Pamphilj, a Roma (2017). L’intervento mira a stabilire una sequenza spaziale articolata e significativa tra gli spazi monumentali comuni del Palazzo (risultato di diverse fasi di costruzione a partire dagli inizi del XVI secolo) – come la spaziosa scala che conduce all’appartamento – e il suo interno. Ciò si ottiene «attraverso la creazione di uno spazio a volta, che accoglie gli ospiti e, allo stesso tempo, produce una luce soft diffusa», la quale, a sua volta, in combinazione con le superfici bianche astratte «offre uno sfondo silenzioso per la messa in scena della collezione di oggetti e dipinti del cliente».

A completare il trittico di opere portate alla Triennale c’è l’intervento in corso presso la Tenuta La Mistica, parte di una riqualificazione rurale nella periferia di Roma, in un sito in cui compaiono una serie di fenomeni contrastanti tipici del paesaggio suburbano capitolino: rovine archeologiche, insediamenti industriali non pianificati, grandi infrastrutture, patrimonio agricolo e, in definitiva, nuovi usi pubblici. Il progetto consiste nell’inserimento di un portico rettangolare di 110 x 55 metri all’interno di un ex complesso agricolo costituito da quattro edifici, che definisce un nuovo cortile tra le costruzioni esistenti. Il portico «funge da gesto ordinatore e apre nuove relazioni tra l’interno degli edifici, lo spazio protetto del cortile e l’ambiente circostante».

Le attività dello studio

Riprendendo il tema della Call OAR, chiediamo: cosa «costruisce» lo studio Supervoid? «Variamo molto le tipologie di lavori – rispondono i due progettisti -: dal piccolo allestimento per una mostra agli interni, fino ai bandi di gara della Pa. Gli interventi, nel concreto, sono spesso legati a progetti di riqualificazione, anche in contesti produttivi rurali, – in particolare nel Lazio ma anche in Sicilia . Lavoriamo su diversi fronti: le commesse private, fondamentali per sostenere lo studio; i concorsi, per i quali negli ultimi anni si sta facendo molto, incrementandone il numero e rendendoli accessibili anche agli studi giovani; infine, c’è il livello più accademico, insegnamento e ricerca, che cerchiamo di coniugare con gli altri ambiti di attività».

(FN)

Credits Immagini

Garden Pavilion-00 – Carlos Tamanini

Garden Pavilion-01 – Supervoid

Garden Pavillon-02, Worm’s eye axonometric – Supervoid

Doria Pamphilj-00 – Supervoid

Doria Pamphilj-01 – Giorgio De Vecchi – Gerdastudio

Doria Pamphilj-02 – Supervoid

Tenuta La Mistica-00 – Supervoid

Tenuta La Mistica-01 – Supervoid

Tenuta La Mistica-02 – Supervoid

The State of Art of Architecture-00 – Piercarlo Quecchia – DSL studio

The State of Art of Architecture-01 – Piercarlo Quecchia – DSL studio

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