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Architettura
18 Aprile 2023

Architettura, urbanistica e design inclusivi: i risultati della Call lanciata dall’OAR

Nel convegno alla Casa dell’Architettura la presentazione dei progetti vincitori e la riflessione sui temi e sulle iniziative portati avanti dalla Commissione Parità di Genere dell’Ordine di Roma

Risultati e riscontri di una call aperta a tutti, intesa quale premessa – concreta – per ragionare e riflettere, costruire percorsi, riempire di contenuti un laboratorio di ricerca, in fase di costituzione, sui temi dell’architettura, dell’urbanistica e del design inclusivi. Il racconto emerso dalla giornata dedicata a «Larchitettura non esclusiva – Equità di genere, un cantiere aperto» – convegno che si è svolto lo scorso 14 aprile alla Casa dell’Architettura – è ruotato proprio intorno alle diverse declinazioni del concetto di «inclusività come valorizzazione delle differenze» ed ha rappresentato il passaggio conclusivo dell’invito, rivolto agli iscritti e non solo, lanciato dalla Commissione Parità di Genere dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, a presentare idee, prodotti e progetti per città aperte a tutti, senza esclusioni di alcun genere.

Il convegno formativo – con il coordinamento scientifico di Roberta Bocca, consigliera OAR e coordinatrice Commissione Parità di Genere dell’Ordine – è stato l’occasione per presentare alcune delle iniziative intraprese dall’Ordine di Roma e che puntano a «raggiungere obiettivi concreti attraverso il coinvolgimento delle persone». A dirlo è stato il presidente OAR, Alessandro Panci, introducendo i lavori, spiegando come l’Ordine «abbia da tempo istituito diverse commissioni che lavorano in senso ampio sui temi dell’inclusività, per rendere l’architettura accessibile: dalla parità di genere all’universal design. In generale, la nostra visione – ha precisato – si richiama al superamento di ogni barriera: l’architettura deve essere per tutti. Vogliamo essere parte attiva del processo di trasformazione della città e dare priorità al ruolo sociale che gli architetti hanno sempre avuto, nonostante il contesto normativo non lo tenga sempre in considerazione».

A raccontare la genesi e il senso della Call lanciata quest’anno dalla Commissione OAR PG è stata Roberta Bocca: «Gruppi di lavoro e premi sul fronte delle pari opportunità ce ne sono tanti ma, come Ordine, abbiamo provato a vedere questo tema in modo più ampio. A partire dalla call che abbiamo lanciato, che ha destato un elevato interesse e che si è rivolta – in modo concreto – al prodotto progettuale in campi che spaziano dall’architettura all’urbanistica, dal design alle espressioni artistiche. Un appello rivolto non solo agli architetti per portare idee su cui iniziare a discutere e ragionare. Una Call come premessa, dunque, di un laboratorio in divenire e per la cui costruzione c’è bisogno dell’apporto di tutti, nella convinzione che il coinvolgimento della collettività nella fasi di studio ed elaborazione dei progetti possa condurre a soluzioni utili ed efficaci per migliorare il nostro modo di vivere».

Il convegno è stato l’occasione di presentare il progetti primi classificati nelle diverse aree, ma anche per illustrare – nel complesso – le proposte ricevute dalla Commissione OAR PG e illustrate dalla sue componenti: Roberta Bocca, Lucilla Furfaro, Ilaria Olivieri, Emma Tagliacollo, Barbara Tetti e Antonia Genco.

Per l’area Architettura e Urbanistica è stato premiato «Verso la città cosciente: aprire la via: officina plurale femminile» di Lucia Krasovec-Lucas, progetto incentrato su un’area periferica di Trieste e mirato a rivitalizzare, attraverso un cambio di prospettiva, il contesto abitativo degradato di un complesso di edilizia residenziale convenzionata. Così lo racconta la progettista vincitrice.

A essere premiato per l’area Design è stato invece GenEdù, gioco generatore di famiglie contemporanee – volto a promuovere inclusività, solidarietà, uguaglianza -, ideato da Giulia Sotis e Giovanna Golluscio, studentesse del Quasar Institute for Advanced Design. Qui il loro racconto.

Per la sezione Arte, infine, il progetto vincitore è stato «Le vie dei simboli, pittura pavimentale», realizzato in collaborazione da due realtà con base a Firenze: Guerilla Spam e Street Levels Gallery. A descriverlo è l’amministratrice delegata di quest’ultima, Sofia Bonacchi.

A consegnare i premi sono state Pisana Posocco, coordinatrice del progetto Casetta Arancione , a Rebibbia – esempio di architettura inclusiva, attenta alle esigenze di affettività delle donne – e Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina, che ha delineato una visione di Roma, anche attraverso le grandi sfide e opportunità del prossimo futuro – dal Pnrr al Giubileo fino ad Expo 2030 – come città sempre più inclusiva e accessibile.

Qui il video di Svetlana Celli

Nel corso del convegno sono state raccontate anche le prossime tappe del progetto «Lina Bo Bardi», portato avanti dal Consiglio dell’OAR e finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – struttura di missione anniversari nazionali. Lino Bo Bardi «è una donna paradigma di libertà e realizzazione del proprio talento e delle proprie aspirazioni – ha spiegato Alice Buzzone, consigliera OAR e coordinatrice del progetto -. L’Ordine di Roma ha proposto per la prima volta, in questo ambito, un progetto focalizzato su un architetto donna, figura che rappresenta – a trent’anni dalla sua scomparsa – una pluralità di tematiche, pioniera in campi che spaziano dal riuso degli edifici all’eco-design». I prossimi appuntamenti saranno il 19 aprile alla Real Accademia di Spagna con il convegno internazionale «Nemo Propheta in Patria» (LINK) e il 26 aprile con un’attività per le scuole, sempre legata alla figura di Lina Bo Bardi, realizzata dalla Commissione Plans (Portare l’architettura nelle scuole). (FN)

Fotografie e video interviste di Francesco Nariello; montaggio e post produzione video interviste a cura di Giuseppe Felici

di Francesco Nariello
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