Attraverso questo numero doppio di AR MAGAZINE vogliamo continuare a indagare su Roma, sulla morfologia e sull’architettura, dal Novecento al contemporaneo, per riflettere sulle prospettive da costruire e sulle grandi potenzialità progettuali per il futuro.
Questo volume rappresenta il terzo ragionamento del Magazine su Roma dal 2018, da quando AR, la rivista dell’Ordine, si è trasformata in AR MAGAZINE.
Dopo “Roma sognata. Gli archivi di architettura dal Nolli alle nuove poetiche radicali”, dopo “Abitare Roma capitale. Storia e visioni dal 1871 al prossimo futuro”, il ragionamento sulla città eterna continua con “Mirabilia Urbis Romae. Morfologie urbane, paesaggi, architetture”, raggiungendo con questi tre libri la soglia delle 1.344 pagine complessive di riflessione sulla capitale del mondo. Si tratta di una indagine continua, aperta, un dibattito in atto e in fieri che vuole rimettere Roma al centro del meccanismo propulsivo dell’Italia, studiando tanto la storia quanto le dinamiche del contemporaneo che porteranno a costruire una capitale realmente internazionale, nella quale l’Architettura sia al centro dei processi strutturali del cambiamento.
AR MAGAZINE ha chiesto anche per questo volume, come sempre, il contributo di architetti, professori, critici, intellettuali, raccogliendo anche le fondamentali riflessioni di colleghe e colleghi romani in una sezione dedicata a Roma Expo 2030, nella quale sono stati selezionati testi e immagini degli iscritti all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia che hanno partecipato a una call, lanciata dall’OAR, per raccogliere contributi sull’Expo del 2030. Attraverso questa call, l’Ordine di Roma ha partecipato al tavolo architettura per la candidatura all’Expo, organizzando nel 2022 un grande evento alla incompiuta Vela di Calatrava ed elaborando un dossier sull’architettura presentato a Parigi in occasione della presentazione della candidatura di Roma all’Expo.
Gli studi romani che hanno partecipato alla call:
AMAART / MARCO ANTONINI /
AUT-AUT / BAN – BAGLIVO NEGRINI / SERGIO BIANCHI / BIOEDIL PROGETTI / BONETTI & GAVRIC / VALERIO CASALI / GIAMPIERO CASSERI / LUISA CHIUMENTI / FANNY CIUFO / FLAVIO COPPOLA / SIMONA DENNI / PAOLA VERONICA DELL’AIRA / GIORGIO DE ROMANIS / TOMMASO DI PIERRO / GIORGIO DI ROBERTO / PAOLA GREGORY – ANTONIO SORRENTINO / INSULA ARCHITETTURA E INGEGNERIA / VENELIN KONDOV / LABICS / MARIA LETIZIA MANCUSO / FEDERICA MARCHETTI / PIERO MEOGROSSI / MARTINA MORENO / RENATO MORO / NEMESI STUDIO / OM ARCHITETTI / OTTAVIANI ASSOCIATI / PINO PASQUALI / ROSARIO PAVIA / MARCO PERONI / ROBERTO RAGIONE – ROSSELLA LEONE / ALESSIO ROMOLI / PAOLO RONCI / GIORGIO SCARCHILLI / SCHIATTARELLA ASSOCIATI / SET ARCHITECTS / SPAINI ASSOCIATI / STARTT / STUDIO PURINI – THERMES / STUDIO TRANSIT / STUDIO VALLE PROGETTAZIONI / FRANCESCO VARANO / CAMILLA VISINTAINER / FRANCO VOLLARO / GIUSEPPE VULTAGGIO / WAR / GIULIA ZAPPACOSTA / FEDERICO ZURZOLO
Oltre a questa sezione, gli articoli e i contributi per questo volume del Magazine sono stati numerosi: le fotografie di Moreno Maggi, che aprono il numero, ci proiettano subito nella dimensione archeologica di Roma Caput Mundi; attraverso le piante di Roma dell’ASC, Archivio Storico Capitolino, siamo poi entrati nelle dinamiche della morfologia urbana; con l’intervista a Paolo Portoghesi il ragionamento, tra storia e architettura, ha aperto il dibattito impostando possibili direttrici di ragionamento; Margherita Guccione ha sottolineato l’importanza degli archivi di architettura del MAXXI riflettendo sul ’900 e sull’approccio dei maestri romani, da raccogliere come esempio per il futuro; l’intervista-duetto a Franco Purini e Pino Pasquali ha voluto indagare su Roma come città arcipelago ponendo le basi critico culturali per riflettere sui possibili sviluppi futuri, culturali, morfologici e di architettura; con Conrad Bercah – attraverso l’articolo di Flavia Brustolin – siamo stati proiettati nelle visioni oniriche e sognate, tra archeologia e scrittura della realtà; Luca Ribichini ha descritto la nascita della Sapienza Università di Roma, con le immagini dell’archivio Sapienza, partendo dal presupposto che attraverso la cultura si possa costruire la Roma di domani; con gli archivi dell’Ordine degli Architetti Roma – che rappresentano un fiore all’occhiello della nostra istituzione – la riflessione è entrata nel vivo del fare professione, nel Novecento, con materiali inediti e straordinari che mettono l’accento su alcuni dei grandi professionisti romani che hanno costruito e sognato architettura; Alice Buzzone e Sarah Catalano hanno messo l’accento su Lina Bo Bardi e sulla sua formazione romana, con le immagini dell’Instituto Bardi, partendo da un importante convegno svoltosi alla Casa dell’Architettura di Roma nel 2022 e da un libro di Catalano pubblicato dall’OAR, iniziative che hanno avuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri; la morfologia urbana del Novecento romano è stata poi affrontata da Andrea Bentivegna e Antonio Schiavo; il presidente di EUR Spa Marco Simoni ci ha parlato di opportunità, di dialogo economico sociale e di sviluppo possibile a partire dal quartiere EUR; proseguendo verso sud, Sonia Gallico ci ha descritto un esempio di morfologia e architettura, indagando su Casal Palocco; Claudio Impiglia ha affrontato il tema progettuale di Raffaele De Vico – legato al disegno del verde – spingendo la ricerca verso il litorale romano; Emma Tagliacollo ha portato il suo sguardo verso le città di fondazione e in particolare Colleferro con le immagini del film Città Novecento diretto da Dario Biello; il ragionamento sui film e sull’architettura è andato poi avanti con la riflessione di Miriam Ciamarone; Anna Irene Del Monaco ha analizzato il tema Roma, da una storia urbana multiculturale a città senza progetto; Luigi Prestinenza Puglisi ha dato la sua visione critico culturale per il futuro; Alessandra Muntoni e Maurizio Petrangeli si sono concentrati sulla morfologia, urbanistica e architettura di Roma a partire dal numero 7 della rivista Metamorfosi dal titolo “Roma. Un futuro possibile” (2020); Rosario Pavia, attraverso lo studio urbanistico ha dato alcune possibili direttrici per ripensare la capitale; Claudia Ricciardi e Marco Tanzilli hanno ribadito la fondamentale importanza dei concorsi per qualsiasi tipologia di sviluppo architetonico urbano, con riflessioni e immagini sui concorsi promossi dall’OAR; Lorenzo Busnengo e Francesco Stapane hanno descritto proposte operative dell’Ordine per la semplificazione della normativa, per costruire un sistema strutturale capace di rendere possibile l’architettura di qualità, agevolando concretamente i professionisti romani; Carlo Cellamare, Alessandra Criconia e Francesco Montillo, con le foto di Fabio Moscatelli, hanno portato il dibattito verso la periferia, ragionando a partire da Tor Bella Monaca come laboratorio aperto capace di fondare una nuova idea di città; Francesco Nariello ha poi affrontato l’eredità di Antonio Cederna, a tutela, salvaguardia e valorizzazione del paesaggio, chiave di lettura importante per affrontare qualsiasi riflessione sulla morfologia di Roma; Jordi Bellmunt, intervistato da Flavio Trinca, ha permesso di condurre l’indagine in avanti proiettandola verso uno sguardo internazionale, legato al paesaggio e alle nuove visioni urbane per le nostre città.
Questo numero doppio di AR MAGAZINE rappresenta quindi un ulteriore contributo per un laboratorio permanente su Roma, affinché attraverso Mirabilia Urbis Romae e attraverso i progetti degli architetti romani, le loro riflessioni, il dibattito continuo, possa nascere quel fermento culturale in grado di riportare Roma al centro della scena internazionale, nel prossimo futuro, dandole nuovamente quel ruolo di città eterna, capace di far convivere la storia e la prefigurazione del domani, mettendo al centro l’architettura e la morfologia urbana, il paesaggio, valorizzando le visioni e la meraviglia che fanno di questa città la capitale del mondo.
Vogliamo infine dedicare questa pubblicazione a Paolo Portoghesi, volato via il 30 maggio 2023. Un grande Maestro, un punto di riferimento per l’Architettura italiana. La sua ultima intervista è qui pubblicata, in questo volume, una riflessione preziosa che per tutti noi rappresenta un ultimo, grande regalo alla città di Roma, con analisi lucide e come sempre profonde, da raccogliere e da inserire nella nostra valigia fatta di idee e progetti.
I libri di Storia dell’Architettura di Portoghesi, i suoi articoli, rimarranno per sempre, immortali. Perché Paolo Portoghesi è stato anche un meraviglioso pensatore e scrittore di Architettura. Dalle pagine su Francesco Borromini a Roma Barocca, fino a Geoarchitettura, La Poesia della Curva e moltissime altre pubblicazioni: i suoi scritti rappresentano un patrimonio culturale di immenso valore che porteremo sempre con noi. Continueremo a leggere e rileggere quei libri, pensando al suo sguardo brillante e sorridente.
Come Ordine Architetti Roma abbiamo avuto il grande onore di pubblicare le riflessioni di Portoghesi su diversi numeri della nostra rivista AR MAGAZINE e abbiamo recentemente pubblicato anche un suo libro: Attualità di Borromini. Non dimenticheremo la sua Lezione. Il suo sguardo profondo sull’architettura e sulla vita ci accompagnerà sempre.
Marco Maria Sambo
Segretario dell’Ordine Architetti P.P.C. di Roma e Provincia
Direttore Editoriale di AR Magazine / AR Web / Pubblicazioni OAR