50 ANNI DI PROFESSIONE

Sannibale Paolo
Sannibale Paolo

Paolo Sannibale, nato il 17 maggio 1930, si laurea in architettura all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” il 20 novembre 1957 e si iscrive all’Albo degli Architetti di Roma il 16 maggio 1958.

Soltanto tre anni dopo, già si trova a dirigere l’Ufficio Tecnico comunale di Genzano di Roma, incarico che ricoprirà fino al luglio del 1963.

L’intensa attività professionale lo porta ad avviare due studi tecnici, uno ad Albano Laziale (Roma), cittadina dove l’architetto è nato e dove ha svolto prevalentemente il suo lavoro, ed uno a Roma, per poter seguire più agevolmente le varie commesse che si sono succedute negli anni.

Tra queste ultime, nell’edilizia non residenziale, vanno citate le ristrutturazioni a Roma dell’ Hotel Madison in via Marsala e dell’Hotel Galles in viale Castro Pretorio; la scuola elementare comunale “Collodi” in via Rossini ad Albano Laziale (Roma) e il campo sportivo comunale di Ariccia (Roma).

Ha varie volte come committenti degli istituti religiosi, realizzando a Roma la Casa Generalizia dell’Istituto Suore di S. Anna e della Provvidenza in via degli Aldobrandeschi, l’Istituto Suore S. Elisabetta in via del IV Miglio, l’Istituto Suore Francescane ai Monti in via Eugenio IV.
L’edilizia residenziale è in ogni caso il campo di attività prevalente, che lo vede impegnato tanto a Roma, dove realizza una dozzina tra palazzine, ville unifamiliari e plurifamiliari, case a schiera in cooperative (dislocate in vari quartieri capitolini), quanto ai Castelli Romani, e più precisamente ad Albano, Ariccia e Genzano, per un totale di trentasei interventi, riportati completamente nell’elenco opere.
Anche nel campo dell’urbanistica l’architetto può dare il suo contributo, collaborando alla stesura del PRG di Albano e redigendo il PEEP di Cecchina, sempre ad Albano.
La conoscenza della professione gli permette di collaborare in veste di Consulente Tecnico di Ufficio a vari procedimenti penali ed esecuzioni immobiliari con le Preture (attuali Tribunali) di Velletri, Albano Laziale e Frascati (Roma), con il Tribunale e la Procura della Repubblica di Velletri (Roma) e con la Corte d’Appello
di Roma, assumendo incarichi di notevole importanza riguardanti soprattutto aspetti di natura statica.

La padronanza nell’uso del ferro e del cemento armato, sia dal punto di vista strutturale che compositivo, gli permette di occuparsi personalmente di tutte le fasi di realizzazione delle varie opere, dall’ideazione architettonica fino alle verifiche di stabilità, concependo l’istanza statica del costruire come parte integrante della composizione architettonica; questo concetto è bene espresso nell’esempio dato dalle immagini della palazzina Petrucci in via Diana Aricina ad Ariccia (Roma), dove le arcate su pilastri fascicolati a forma di fungo dell’attacco a terra sostengono i piani superiori e caratterizzano la spazialità del porticato.
Coerentemente alla ricerca della massima funzionalità degli edifici, l’architetto pone una grande attenzione alla composizione delle coperture a tetto, dove, nell’intersezione delle falde, lo studio delle linee di compluvio e di displuvio non risponde solo ad esigenze di ordine estetico, ma anche e soprattutto alla necessità di allontanamento delle acque piovane in vista della conservazione dell’opera.

Il linguaggio formale resta molto coerente negli anni di attività dell’architetto: si può senz’altro parlare di una sintassi contemporanea rivisitata attraverso l’uso di stilemi classici, evidente nell’uso di archi e di motivi decorativi classici, nell’alternanza di superfici concave e convesse, nella riproposizione frequente della pietra da taglio (travertino e peperino) e di marmi pregiati, questi ultimi presenti soprattutto nella ricercata eleganza delle decorazioni bicrome degli interni.



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