50 ANNI DI PROFESSIONE

Giachetti Francesco
Giachetti Francesco

Francesco Giachetti nato a Roma il 17 dicembre 1929 si laurea nel 1956 e si iscrive all’Ordine degli Architetti di Roma nel 1957.

Inizia l’attività professionale con la progettazione e realizzazione della chiesa dei Ss. Giorgio e Caterina dei Genovesi a Cagliari.
Nel 1959 è vincitore di concorso al Ministero dei Lavori Pubblici ed è assegnato al Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche per il Lazio. Da quel momento e sino al 1990 ha un solo committente nella sua professione: lo Stato. Svolge la sua attività in maniera qualificante sia nella progettazione di nuovi complessi architettonici di alto livello che nel restauro e nell’adattamento a nuove destinazioni di edifici di pregio della Capitale. Conclude la sua carriera ministeriale prima come Segretario Generale del CER e poi come Provveditore alle Opere Pubbliche.
Due sono le opere più amate e rappresentative del suo impegno progettuale nel campo del restauro di edifici monumentali. La prima, nel 1960, con lʼincarico prestigioso del restauro di Palazzo Chigi (ex Ministero degli Esteri) per la futura destinazione a Presidenza del Consiglio dei Ministri, inaugurato nel 1961 in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia. Il complesso ed esaltante lavoro inizia con il rilievo dell’edificio e segue con la progettazione, la direzione artistica dei lavori di consolidamento, il rifacimento e tinteggiatura delle facciate esterne e interne, i restauri artistici su decori, stucchi interni e pavimentazioni al fine di conferire funzionalità e adeguata rappresentatività agli ambienti.
Contemporaneamente segue la progettazione e il restauro del Palazzo della Stamperia da destinare a ulteriori uffici della Presidenza del Consiglio.

La seconda opera risale al 1966 quando, sotto la presidenza Saragat, fu incaricato del progetto e della direzione artistica per il restauro della Torre dell’Orologio al Palazzo del Quirinale. Il fine dell’intervento, oltre al consolidamento statico dell’opera, è la trasformazione da ex palestra a sala banchetti di alta rappresentanza.
La visuale di 360° sul panorama della Roma storica è semplicemente favolosa. Sono dettagliatamente studiati l’accesso dalla scala del Mascherino, gli impianti, le cucine, i servizi e quanto necessario per rendere confortevole l’atmosfera intorno alle persone invitate.
Seguono i lavori di restauro nel Castello e in un edificio in località Grotte di Piastra nella tenuta Presidenziale di Castel Porziano, Roma. Quasi contemporaneamente l’architetto cura anche, a Roma, il restauro dell’ex palazzo dei Marescialli in piazza Indipendenza, per la destinazione a Consiglio Superiore della Magistratura, il restauro funzionale della Palazzina Algardi, degli spazi esterni dell’Arancera, del Giardino Segreto e del Giardino Superiore di pertinenza della Presidenza del Consiglio a Villa Pamphili, nonché gli interventi di restauro e adeguamento nel Palazzo della Minerva in seguito destinato a Biblioteca del Senato.

Anche nel campo delle nuove progettazioni sono due le opere più indicative. Negli anni ‘70 una serie di interventi nella Scuola Centrale del Corpo Forestale dello Stato a Cittaducale (Rieti). Nell’edificio costruito è inserita nel piano terreno e seminterrato un’aula didattica per 438 posti: il pavimento a cavea è in moquette, il soffitto in centine metalliche variabili rivestite in stoffa e insonorizzate con materiale fonoassorbente conferenti all’aula stessa un’acustica perfetta. L’illuminazione è diffusa, il condizionamento è a soffitto e l’arredamento è formato da banchi didattici appositamente progettati.
Nel sottotetto è ricavata una zona benessere con vari angoli da gioco per lo svago degli allievi. Altro edificio è quello degli alloggiamenti personalizzati con cellule base di 6 allievi: ognuno ha il proprio angolo letto, scrittoio, armadio e illuminazione personale e fruisce dei servizi igienici comuni alla cellula. L’ultima realizzazione è la sala mensa per 250 posti in struttura metallica su due piani, con annesse cucine, piano distribuzione cibi e saletta per ufficiali. Particolare il modulo del tavolo a 4 posti in strutture metalliche e legno.
La seconda opera altamente significativa degli anni ‘80 è il nuovo accasermamento dei Carabinieri a Roma-Tor di Quinto, in sostituzione di quello situato nel quartiere Parioli. L’area prescelta è caratterizzata da una spina dorsale di alloggiamenti: al centro di questi il volume della piscina coperta a diretto contatto con gli impianti sportivi; alle due estremità del comprensorio quella interna è destinata all’equitazione con cavallerizza coperta, scuderia e maneggio, mentre quella su strada è assegnata alla motorizzazione, con rimesse e officine per i mezzi corazzati e blindati. La palazzina comando è posizionata all’ingresso dell’accasermamento.
Del progetto, molto apprezzato dall’Arma, è riuscito a realizzare solo la Palazzina Comando, in quanto promosso a Segretario Generale del CER e trasferito al Ministero dei Lavori Pubblici.

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