50 ANNI DI PROFESSIONE

De Plaisant Uga
De Plaisant Uga

Uga de Plaisant nasce a Roma il 1 aprile 1917 da un’antica famiglia di origine francese.
Come Giuseppe Perugini, con il quale doveva dividere cinquanta anni di vita e di attività professionale, decide inizialmente di dedicarsi all’arte e di entrare all’Accademia. Ma, sembra alquanto curioso al giorno d’oggi, l’ambiente degli artisti ed il loro stile di vita non appariva in linea con una severa tradizione di militari e di professionisti.

Quindi nel 1937 si iscrive alla Facoltà di Architettura di Roma aprendo così la strada al suo duplice ruolo di professore e di architetto effettivamente operante. Ed è proprio la didattica, iniziata nel 1950 nella cerchia di assistenti di Enrico Del Debbio — dalla quale sarebbero usciti alcuni dei principali architetti-docenti della seconda metà del Novecento — e quindi proseguita fino al ruolo di Professore Ordinario di Tecniche della Rappresentazione nelle Facoltà di Ingegneria di Roma “La Sapienza”, Firenze e Roma “Tor Vergata”, a costituire una delle componenti principali della sua attività.

Innovativa e sperimentale nel modo di insegnare non manca di applicare questo suo interesse per la “ricerca continua” anche al fare architettura.
Ed è sintomatico in questo senso che i principali riconoscimenti in campo professionale, ottenuti tanto autonomamente quanto insieme a Giuseppe Perugini, siano legati proprio ad una metodologia sempre aggiornata ed al passo con i tempi.

Basti pensare per questo al primo Premio Inarch/Finsider 1967 per la progettazione di strutture in acciaio ed al concorso per nuove tipologie scolastiche promosso nel 1972 dalla Provincia di Milano tutti e due oggetto di speciali riconoscimenti per la estrema modernità delle soluzioni proposte. E se in fondo la sua “opera prima”, non riconosciuta in quanto all’epoca ancora studentessa, è la partecipazione al primo progetto per il Memoria! delle Fosse Ardeatine — il cui motto-omaggio era significativamente U(nione) Giovani) Architetti) —, è però nell’ambito dell’edilizia scolastica e, soprattutto, dell’edilizia sportiva che si collocano prevalentemente le sue opere realizzate. Infatti, se gran parte della sua produzione degli anni che vanno dal 1958 in poi è strettamente interrelata con quella di Giuseppe Perugini, il suo linguaggio architettonico personale si riconosce soprattutto in una serie di edifici sportivi — datati 1958/60 — distribuiti su tutto il territorio nazionale, da Arezzo a Prato o da Frosinone a Sassari. In queste palestre, come sempre, sono palesi sia uno “stile” unitario sia una serie di scelte all’avanguardia in particolare nel campo della ricerca strutturale e funzionale.

Per gli edifici scolastici invece, accanto al già citato progetto sperimentale per l’area lombarda, una posizione di rilievo è occupata dal liceo realizzato a Pompei tra il 1968 ed il 1970, dove vengono nuovamente a convergere struttura, forma e funzione.

Né mancano alla sua attività progettuale una serie di interventi di edilizia economica e popolare concepiti e costruiti negli anni tra il 1951 ed il 1959 nell’ambito delle opere sovvenzionate dalla Gestione INA Casa.

In particolare, un esempio su tutti è costituito dalle “rondinelle” di Mina, ubicate in un comparto coordinato e progettato da Giuseppe Perugini nel quale è inserito anche un edificio-torre di Enrico Del Debbio. Peraltro tra le sue opere autonome è importante segnalare anche un ulteriore interesse per altre tipologie quali la sala cinematografica, identificabile con il Cinema Primavera a Roma della fine degli anni Quaranta del Novecento, e l’edificio religioso, come è il caso del complesso della chiesa ideata per Nazzano Romano nel 1954 e solo in parte realizzata.

Della sua lunga collaborazione con Giuseppe Perugini restano sia edifici di particolare importanza o interesse — quali ad esempio i palazzi di giustizia di Roma degli anni 1958/60 o la “casa-albero” di Fregene datata 1968/75 — sia la partecipazione ad una serie di concorsi in prevalenza internazionali —spesso premiati per la ricerca scientifica applicata —dedicati a specifiche tematiche come l’ospedale “cibernetico” di Pietralata a Roma o il polo espositivo nella Fortezza da Basso di Firenze, ambedue del 1967, o ancora il Ponte di Messina del 1968 e la nuova Galleria d’Arte Moderna di Milano del 1970.

II trasferimento della sua attività didattica a Firenze —dal 1977 al 1981 — segna un rallentamento nella sua vita professionale presto ripresa con il ritorno a Roma e caratterizzata — nel 1983 — dal progetto di restauro della seicentesca Villa Mondragone su committenza dell’Università di Roma “Tor Vergata”, poi realizzato con la direzione artistica di Giuseppe Perugini.

E se gli anni che seguono sono stati dedicati più specificamente all’insegnamento, Uga de Plaisant rappresentato la diretta continuità dello Studio fon molti anni prima con Giuseppe Perugini. Tant’è vero che nel 2001 ha firmato, assieme a Rainaldo Perugini, un progetto in “project financing” per un porto turistico sulla costa adriatica.

Ma non si possono non ricordare ancora i suoi scritti che spaziano dalla sua passione giovanile (La palestra in “Inchieste di Urbanistica e Architettura Roma ‘1961) al metodo didattico (S.Pietro in Vincoli, per una metodologia del Rilievo, Roma 1960) , Roma 1975). e fino alle nuove tendenze dell’arte (Le lconi d’Oggi, Roma, 1975).

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