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Territorio
02 Agosto 2024

Gli Ordini per la valorizzazione della Regina Viarum

In seguito all'inserimento nel patrimonio mondiale dell'UNESCO, gli enti che rappresentano gli architetti nei territori attraversati dal tracciato della Via Appia e della Via Traiana proporranno un apposito protocollo d'intesa al MiC.

Nata nel IV secolo a. C. per fini militari e diventata asse fondamentale di commercio e scambio con le regioni a sud-est del Mediterraneo, la più antica strada consolare romana è entrata ufficialmente nella lista dei beni che rappresentano il retaggio culturale condiviso dell’umanità: lo scorso 27 luglio a Nuova Delhi Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha iscritto nella Lista UNESCO la “Via Appia. Regina Viarum, ovvero il tratto originario avviato da Appio Claudio e il successivo “raddoppio” sviluppato, per volontà di Traiano, da Benevento a Brindisi sulla direttrice adriatica.

Il riconoscimento da parte della United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization si estende a tutto il complesso di componenti materiali e immateriali che hanno determinato e continuano a contrassegnare l’ecosistema della prima via publica, intorno alla quale sono state fondate città e si sono generati movimenti espressivi e di pensiero. La varietà naturale, architettonica e artistica rappresenta quindi una grande opportunità di crescita dei territori messi in comunicazione dalla Via Appia, a condizione che si realizzino una serie di iniziative – come auspicato dal Ministero della Cultura, sponsor della candidatura presso l’UNESCO –  per “rafforzare il senso di comune appartenenza; generare consapevolezza condivisa sulla responsabilità collettiva della tutela del bene e sulle opportunità di sviluppo che il riconoscimento UNESCO può generare (…)”.

In riferimento al piano di gestione associato al dossier di candidatura della Regina Viarum, il MiC si è espresso anche a favore di “una governance adeguata alla dimensione territoriale e al carattere seriale del sito”, nel segno della complessità che ne caratterizza la dimensione economica, sociale e amministrativa.

Gli Ordini degli Architetti delle province che ricadono delle aree segnate dalla Via Appia – Traiana hanno deciso di svolgere un ruolo attivo nello sforzo di valorizzare monumenti e territori, implementare supporti informativi e bilanciare “la programmazione riguardante l’Appia e i diversi strumenti urbanistico- territoriali, del turismo, della tutela del paesaggio, della promozione e dei possibili esiti di sviluppo socio-economici dei territori interessati dall’antico tracciato viario (…)”.

Costituendosi in rete, gli Ordini di Roma, Latina, Caserta, Benevento, Avellino, Potenza, Matera, Taranto, Brindisi, Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, in attesa di individuare il soggetto giuridico più adatto, si proporranno come un interlocutore unico, il cui primo atto sarà richiedere al Ministero della Cultura la sottoscrizione di un protocollo d’intesa sui temi relativi al piano di gestione dell’Appia.

di Francesca Bizzarro

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